Questa era la prima volta che usavo sia la Diana Mini che la pellicola Earl Grey.

4 Comment

  1. aronne
    aronne ·

    E cosa ne pensi?
    Il mio primo rullo con la mini mi ha lasciato perplesso, forse perché era un redscale 50/200... al secondo ho pensato che fosse una macchina con grandissime potenzialità, dal terzo è stato puro amore...

  2. aronne
    aronne ·

    L'unica cosa è che a volte la pellicola si carica male e il gancio nella parte destra del magazzino mi riga fastidiosamente il rullo. Ho provato a incollare una spugnetta sul braccio ma il rullo non scorre... sto quasi meditando di eliminarlo...

  3. soft-focus
    soft-focus ·

    @aronne Sono rimasto soddisfatto dal fuoco morbido dell'obiettivo di plastica e dalle dimensioni ridotte della fotocamera. Ottima la possibilità di scattare in due formati, sia quadrato che a mezzo fotogramma. Vantaggiosa la presenza della filettatura per il treppiede e lo scatto flessibile, davvero indispensabili se si vogliono ottenere foto "un po' meno Lomo" con la posa B, cosa che forse farò in futuro ;) Mi piace anche il fatto che otturatore e avanzamento della pellicola siano indipendenti.
    Ho trovato estremamente difficoltosa la chiusura del dorso dopo aver caricato la pellicola, sia perché la levetta di chiusura tende a scivolare in posizione di bloccaggio prima ancora che sia stata agganciata, sia perché bisogna tenere orientati i gancini del riavvolgimento del rullino in modo che si infilino per bene. Servirebbero tre mani per fare tutto agevolmente... Sarebbe stato meglio se avessero posto la leva del riavvolgimento con relativi ganci in alto, come per esempio nella Minox GT-E che possiedo.
    L'otturatore è un po' duro e credo che ogni tanto non scatti proprio per bene. Per esempio in queste due foto (ma ce ne sono anche tante altre in questo mio album) www.lomography.jp/homes/soft-focus/albums/2165194-diana-min… e www.lomography.jp/homes/soft-focus/albums/2165194-diana-min… puoi notare un alone scuro sulla destra che credo sia dato dalla lamella dell'otturatore.
    La ghiera della messa a fuoco è un po' dura da girare, ma ci si abitua presto se si capisce come prenderla nel modo giusto. Piuttosto è un po' difficile capire dove sia la messa a fuoco quando c'è poca luce, perché la freccia è dello stesso colore dello sfondo: nero come la pece. Comunque il 24mm offre una profondità di campo talmente grande che spesso quasi non ci si accorge del fuori fuoco :) Confronta per esempio queste coppie di foto www.lomography.jp/homes/soft-focus/albums/2165194-diana-min… con www.lomography.jp/homes/soft-focus/albums/2165194-diana-min… e poi anche www.lomography.jp/homes/soft-focus/albums/2165194-diana-min… con www.lomography.jp/homes/soft-focus/albums/2165194-diana-min…. Le prime di ciascuna coppia sono state fatte dimenticandomi il fuoco su 0,6 metri, mentre le seconde con il fuoco in posizione corretta da 4 metri a infinito. Come puoi notare la differenza è quasi trascurabile.
    Altra cosa di cui mi sono reso conto e a cui d'ora in poi presterò attenzione, è che quando si fanno foto a mezzo fotogramma e poi si ritorna a scattare in formato quadrato, due foto si sovrappongono leggermente perché l'avanzamento della pellicola non è perfetto. Osserva per esempio www.lomography.jp/homes/soft-focus/albums/2165194-diana-min… e www.lomography.jp/homes/soft-focus/albums/2165194-diana-min…. Come vedi, le foto a sinistra e a destra si sovrappongono. E' meglio, dopo aver cambiato formato, far avanzare ancora un po' di più la pellicola scattando un fotogramma a vuoto.
    Nel complesso sono comunque rimasto molto soddisfatto e al prossimo rullino potrò sicuramente scattare con più cognizione.

  4. aronne
    aronne ·

    Si, il passaggio tra i due formati non è proprio "indolore"... ma il vero tallone d'Achille della macchina sta proprio nel sistema di carica della pellicola, un po' macchinoso e complesso. Comunque, la mini, è una signora camera!

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